Citazione:
Messaggio inviato da Ncell
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Il "roam like home" era programmato da anni, e i paradossi del roaming UE, c'erano anche prima: costava meno inviare un sms dalla Francia all'Italia, che all'interno dell'Italia e così via.
In Italia compete ad Agcom regolamentare le TLC, e l'EU non può metterci lingua.
La fretta non c'entra nulla.
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Scusa, ma non comprendo del tutto la tua risposta.
L'utente era stupito dal fatto che le chiamate in roaming fossero regolate, mentre quelle verso l'estero sotto rete domestica no.
Il motivo è esattamente quello che ho scritto: la parte che hai evidenziato in grassetto si riferisce alla genesi del primo regolamento sul roaming del 2007, non al solo roam like at home (che, comunque, non era previsto da così tanti anni: dicembre 2015, data poi slittata di diciotto mesi).
Non è vero che l'UE non possa "mettere lingua" sul costo verso l'estero sotto rete domestica, tanto che a giugno è stato raggiunto il primo accordo - ancora da ratificare - che fissa una cap anche per queste chiamate.
Storicamente, il roaming ha avuto precedenza proprio perché considerato tanto "urgente" da giustificare un intervento forte come un cap ai prezzi dall'alto. Le ragioni di tale urgenza sono ben descritte nel preambolo al regolamento del 2007.
Ancora oggi, molti sostengono che non sia necessario riproporre lo stesso modello di intervento forte per le chiamate sotto rete domestica (a casa propria è facile organizzarsi con le alternative, come Skype o WhatsApp).
L'UE legifera, infatti, secondo criteri di proporzionalità (la forza di un intervento deve essere solo sufficiente al raggiungimento di un obiettivo contenuto nei trattati) e, nelle materie concorrenti, sussidiarietà (ovvero laddove gli Stati membri non ci possano arrivare da soli).
...E scusate la deriva OT.